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Sapevi che semplicemente cambiando il font utilizzato nei tuoi documenti puoi avere un risparmio di polvere di toner stimato del 50%?

Sapevi che semplicemente cambiando il font utilizzato nei tuoi documenti puoi avere un risparmio di polvere di toner stimato del 50%? Quasi tutti utilizzano font ormai divenuti uno standard quali Times e Arial. Questi font però, a fronte di una alta leggibilità, consumano una quantità maggiore di cartucce d’inchiostro e toner in polvere dovuto alla larghezza e altezza dei singoli caratteri. Utilizzando il Garamont o il Century Gothic si stima una diminuzione del 30% della polvere di toner. Ma c’è chi è andato oltre. Spranq Creative Communication è una azienda Olandese che da anni si sta battendo al fine di rendere maggiormente ecosostenibile il processo di stampa dei documenti. La loro idea, semplice ma geniale, è stata quella di creare dei font il cui carattere non è riempito uniformemente, ma è pieno di forellini che si percepiscono appena. Stampando con una grandezza del carattere a 10 pixel su una stampante laser in b/n a 600 dpi il risultato è ottimo e a occhio nudo i buchi si notano solo ad un esame approfondito.

A distanza i caratteri tendono al grigio ma risultano sempre ben visibili. Come scrivono sul sito, il risparmio aumenta man mano che aumenta anche la dimensione del carattere utilizzato anche se il range di utilizzo consigliato è tra i 9 /14 pixel, a grandezze maggiori i buchi cominciano ad essere evidenti. I font citati tranne l’ecofont della Spranq, sono gratuiti e scaricabili facilmente da Internet. La loro installazione è ugualmente immediata. Per chi usa Windows, una volta scaricato il software basta cliccarci su con il pulsante destro e selezionare installa. Per chi usa OS un doppio click sul font scaricato fa aprire il “Libro dei Font” una applicazione nativa Apple dalla quale si può installare il font selezionato. In entrambi i casi, i software che dovranno utilizzare i font devono essere chiusi e riaperti. Diversamente i font non vengono visti.

L’utilizzo dei font può essere affiancato dall’uso di cartucce toner o di inchiostro compatibili o rigenerate. Rigenerare una cartuccia infatti genera un risparmio economico rispetto alla cartuccia originale, e un impatto sull’ambiente ridotto dato dal recupero della plastica in esse contenuta. Grazie alle nostre cartucce compatibili risparmi notevolmente sui costi, mantenendo allo stesso tempo inalterata la qualità delle tue stampe! Le cartucce compatibili costano meno ed hanno una resa maggiore delle cartucce originali. Le cartucce rigenerate a differenza delle compatibili sono cartucce originali in cui è stato reinserito l’inchiostro e sostituite le parti sottoposte ad usura. L’inchiostro utilizzato nelle cartucce rigenerate ed in quelle compatibili è di qualità premium per garantire una resa di stampa che possa soddisfare le esigenze di tutti.

Non dimenticare infine che le cartucce per stampanti InkJet (getto d’inchiostro) e stampanti laser esaurite non possono essere assimilati ai rifiuti urbani, ma sono rifiuti speciali che vanno smaltiti secondo quanto previsto dal D.Lgs 152/06. Lo smaltimento viene fatto da operatori autorizzati i quali, la maggior parte delle volte, provvedono a rigenerarle e renderle nuovamente disponibili per il commercio. Per la raccolta di questi rifiuti e il successivo trasporto devono essere utilizzati degli imballi tipo eco-box muniti di coperchio e idenei ad impedire la dispersione di liquidi e polveri. Anche la dimensione degli eco-box deve seguire la normativa vigente, devono avere dimensioni massime pari a 35x35x70cm e un peso a pieno carico non superiore ai 30kg.

La cartucce esaurite devono essere riposte nell’imballaggio vuoto del nuovo prodotto e depositate nel contenitore. I toner diversamente dalle cartucce devono essere rinchiusi in buste di plastica per evitare dispersione di polvere o inchiostro. La cartucce raccolte vengono poi controllate per verificarne l’idoneità al riutilizzo, vengono smontate e recuperate le parti meccaniche. Tutte le parti soggette ad usura vengono eliminate. Successivamente vengono riempite da polvere o da inchiostro corrispondente, quindi vengono sigillate.